M5S: "UE intervenga su acque reflue Calabria"

Le istituzioni Ue dovrebbero "rendersi parti attive" nel risolvere il problema della depurazione delle acque reflue in Calabria, "sollecitando la Regione a mettere in atto tutte le azioni necessarie". A chiederlo è una petizione presentata al Parlamento europeo da Renato Bruno, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Scalea (Cosenza).

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"Una delle prime opere pubbliche che andrebbero realizzate è un monitoraggio degli impianti di depurazione esistenti e la creazione di un programma di efficientamento adeguato", ha proposto Bruno davanti alla commissione petizioni, perché le conseguenze del malfunzionamento degli impianti "si ripercuotono sia sull'ambiente che sulla salute di milioni di cittadini europei". "Abbiamo presentato diverse interrogazioni sul tema alla Commissione Ue", spiega l'eurodeputata Laura Ferrara (M5S), prima firmataria della petizione che "vuole essere un ulteriore strumento per chiedere un intervento da parte dell'Ue e sollecitare le autorità italiane". L'Italia è infatti oggetto di tre procedure d'infrazione europee che interessano oltre 800 agglomerati, circa 140 dei quali in Calabria. Il caso più avanzato è arrivato per la seconda volta davanti alla Corte Ue e riguarda la mancata esecuzione di una sentenza del 2012. Se i giudici, che dovrebbero pronunciarsi entro quest'anno, dovessero condannare l'Italia, questa rischierebbe una multa di diversi milioni di euro.